Oggi trattiamo le “cover crops”per capire cosa sono, cosa servono e come le possiamo sfruttare per migliorare il nostro uliveto.
Nuove tecniche colturali che arrivano dall’estero e che riportano l’attenzione su una nuova e più corretta gestione del suolo.
Iniziamo partendo dal significato delle due parole che indicano coltura di copertura. Vi riporto il significato preso da Wikipedia e tradotto in italiano:
” Una Cover crop è una coltura di copertura piantata principalmente per gestire l’erosione del suolo, la fertilità del terreno, la qualità del suolo, l’acqua, le erbacce, i parassiti, le malattie, la biodiversità e la fauna selvatica in un agroecosistema per produrre cibo, mangimi o fibre. Attualmente non sono molti i paesi conosciuti per utilizzare il metodo della coltura di copertura.
I raccolti di copertura sono di interesse per l’agricoltura sostenibile, poiché molti di loro migliorano la sostenibilità degli agroecosistemi e possono anche migliorare indirettamente le qualità degli ecosistemi naturali vicini.
Gli agricoltori scelgono di sviluppare e gestire specifici tipi di colture di copertura in base alle proprie esigenze e obiettivi, influenzati dai fattori biologici, ambientali, sociali, culturali ed economici del sistema alimentare in cui operano .
La pratica agricola delle colture di copertura è stata riconosciuta come agricoltura intelligente da parte della Casa Bianca ” .
Ognuno di noi ha un terreno diverso, con peculiarità ma anche con problematiche. Terreni argillosi, sfruttati, poco ricchi di Humus e materiale organico possono risultare improduttivi e necessari di interventi.
Anche suoli che vengono erosi dall’acqua, brulli o che hanno poca permeabilità creano problemi e necessitano di interventi.
Le piogge sono sempre più rare e vanno sfruttate ed accumulate dal terreno. A questi problemi come ad altri dei nostri terreni ed uliveti possiamo mettere mano semplicemente seminando determinate colture di copertura, ovvero le cover crops.
Per i nostri scopi possiamo inserire cover crops per l’arricchimento dell’azoto, colture con attività biocida o per l’incremento dell’Humus stabile e il miglioramento della struttura del suolo
ARRICCHIMENTO DELL’ AZOTO
Trifoglio incarnato :coltura autunno primaverile, utilizzabile in tutta Italia.
Molto resistente al freddo invernale e di abbondante fioritura primaverile . Attraente per insetti utili.
Si semina da ottobre a novembre o in primavera;
Veccia: leguminosa autunno-primaverile utilizzabile in tutta
Italia, con la maggiore capacità di azoto fissazione.
Si semina da ottobre a novembre o in primavera.
Favino: coltura autunno-primaverile particolarmente adatta al
Centro-Sud. E’ caratterizzata dal un apparato radicale
molto profondo (miglioramento della struttura del suolo).
Ha grande capacità di azoto fissazione.
Si semina da ottobre a dicembre o in primavera.
ATTIVITA BIOCIDA*
Le colture usate per la biofumigazione sono vegetali che rilasciano nel terreno particolari sostanze attive (glucosinati) che combattono o eliminano gli agenti patogeni (funghi, nematodi…) presenti nel terreno stesso.
Le piante più conosciute e usate sono le Brassicacee : rapano, senape e rucola.
Senape ( Sinapis alba ): la specie è naturalmente suscettibile ai nematodi. Ha un’effetto nematocida comparabile con quello del rafano.
La Radice ha un fittone molto sviluppato che può raggiungere 1.5 m di profondità.
Ciclo vitale rapidissimo (50-55 giorni a fioritura in primavera).
La senape è suscettibile al gelo invernale per cui va seminata in primavera-estate al Nord, mentre può essere seminata in autunno, solo in zone ad inverno mite.
RAFANO (Rafanus sativus oleiformis): agisce contenendo i nematodi, fungendo da piante trappola che attira questi parassiti ad insediarsi nelle radici, ma non permette loro di completare il ciclo vitale.
Specie con ciclo breve: in circa 60 giorni possono arrivare a fioritura.
Radice fittonante molto sviluppata, con duplice effetto nematocida e di decompattazione del suolo.
Ottimo effetto di copertura e contenimento delle infestanti.
Buona resistenza al freddo, può essere seminato in autunno anche al Nord Italia
COLTURE PER INCREMENTO DELL’HUMUS STABILE E DELLA STRUTTURA DEL SUOLO
Coltivazioni con un alto contenuto in fibre e alto rapporto C/N (carbonio / azoto )vengono impiegate per incrementare l’humus stabile.
Non cedono rapidamente azoto e nutrienti, ma permettono la formazione di humus stabile. Migliorano la produttività nel lungo periodo essendo una riserva di sostanze adatte al miglioramento della fertilità fisica e biologica.
Le specie con apparato radicale sviluppato e profondo permettono di incrementare la porosità del suolo e la sua
permeabilità ad acqua e aria.
FACELIA (Phacelia tanacetifolia):
Specie molto rustica e adattabile anche a terreni marginali.
Apparato radicale ben sviluppato con grande capacità di assorbimento e trattenuta dei nutrienti (catch crop *).
Forte attività di competizione e contenimento delle infestanti , non ha
attività contro i nematodi.
Importante pianta mellifera, per l’abbondante e prolungata fioritura.
Si semina in autunno nelle zone ad inverno mite, in primavera nelle zone fredde.
Composti di orzo, avena strigosa, trifoglio incarnato: questi miscugli si impiegano
in tutta Italia con semina autunnale.
La grande produttività, rusticità e precocità li rendono adatti a tutte le situazioni
pedoclimatiche. Si prestano per essere trinciati ed interrati, oppure per essere rullati o sfalciati
e lasciati come pacciamatura vegetale (es. nel’interfila di colture arboree).
Le Cover Crops vengono in genere lasciate sul terreno, oppure interrate (sovescio).
Il sovescio in particolare, in base alle essenze utilizzate, arricchisce il terreno in azoto e sostanza organica (humus), oppure permette un effetto allelopatico e biocida contro nematodi e funghi patogeni.
I benefici delle ” colture di copertura ” pur non fornendo un reddito immediato, ripagano ampiamente l’azienda agricola dei costi ad essa inerenti, sia in termini di maggiori produzioni sia in termini di minori spese per la coltura successiva.
Buon olio bio a tutti!
Glossario:
- Biocida sostanza tossica per i microrganismi animali e vegetali. Biocidi sono prodotti che contengono sostanze o microrganismi attivi (principi attivi) efficaci contro organismi (compresi i microrganismi) nocivi allo scopo di: distruggerli, eliminarli,vrenderli innocui,vimpedirne l’azione,esercitarne un altro effetto di controllo
- catch crop coltura che cattura