Site icon Coltivare gli ulivi in maniera biologica e naturale

L’inerbimento nell’uliveto

Oggi mi fa piacere approfondire l’argomento inerbimento visto che molto spesso vedo tantissime persone che si preoccupano moltissimo di dover fresare o arare i loro uliveti.

Prima di iniziare a scrivere vi voglio rivolgere questa domanda: avete mai visto in natura un terreno arato? Sono sicuro di no!

L’ambiente infatti si protegge dal sole e dagli agenti atmosferici facendo crescere sul suo suolo dell’erba.

Data per assodata questa cosa iniziamo da qui il nostro discorso.

Arare è faticoso e soprattutto costoso; soprattutto per noi in Liguria che abbiamo terreni terrazzati. Oltre a stancarci  e spendere dei soldi per farlo fare è una pratica praticamente inutile.

Se il nostro uliveto è ben gestito avremo sicuramente un buon “ecosistema” e di conseguenza pure una buona popolazione di lombrichi e vermi che ci aiuteranno a tenere areato il terreno e quindi ci penseranno loro a far “respirare” le radici dei nostri ulivi.

Le radici degli alberi sono molto superficiali e con una motozappa c’è il rischio di arrancarle e di fare un danno agli alberi. Meglio invece aiutarli con una buona concimazione magari con materiale organico come il letame e con la cornunghia (vedi articoli nella sezione “concimazione ” ).

schema delle radici dell ‘ulivo

Creare uno strato sul terreno anche con l’erba che andremo a tagliare renderà la terrà più soffice e morbida. Alla fine anche questo è un principio di pacciamatura, con tutte le sue specificità : aiuta a trattenere l’acqua quando piove, a non farla disperdere velocemente nel terreno e in estate fa da schermo al caldo , ai raggi del sole e frena anche l’evaporazione che avviene per il calore da terra. Un’altra ottima conseguenza  di ciò è che avremo anche un minore compattamento del terreno visto che avremo praticamente azzerato il  passaggio dei mezzi meccanici ; infatti fresando di crea una ” suola “di lavorazione che crea difficoltà nell’assorbimento dell’acqua .

Tenere inerbito inoltre blocca l’erosione del terreno che altrimenti in caso di pioggia forte verrebbe dilavato e portato via (le radici seppur piccole frenano questo processo ). Questo a mio avviso è un fattore molto importante visti i disastri che in tutta italia abbiamo appena inizia a piovere forte.

Anche il letame o il materiale organico che aggiungiamo con le nostre concimazioni durerà di più e avrà un azione  “a lento rilascio”. I concimi chimici danno  “il picco ” appena messi nel terreno, noi invece con questa buona pratica avremo sempre un terreno morbido nella parte superiore che ciclicamente andrà giù per essere assorbito dalle radici degli ulivi.

In questo  ciclo virtuoso oltretutto creiamo un equilibrio migliore tra gli insetti nocivi e i loro nemici naturali, con conseguente riduzione dei problemi parassitari.

Ovviamente il cotico erboso deve essere regolato con opportuni sfalci in  primavera e in estate in modo da non provocare competizione con gli ulivi, mantenere ordine nell’uliveto e prevenire il rischio di incendi.

Un’ulteriore vantaggio che ha fare l’inerbimento nel proprio uliveto è che la temperatura della terra è inferiore di qualche grado a sopra dove picchia il sole sul manto erboso tagliato. Infatti anche solo pochi cm di erba secca possono fare da cuscino e bloccare il calore e quindi il disseccamento del terreno sottostante a differenza invece di ciò che succede in un campo arato dove il sole “entra” prepotentemente e senza nessun filtro.

E’ molto interessante ragionare sul seminare colture ricche di azoto (piselli, fave, lupini, favino etc etc ) in autunno inoltrato o inverno da integrare all’erba spontanea per andare a concimare ancora di più ma sempre naturalmente e ad un bassissimo costo.

Prima di chiudere questo articolo voglio ritornare ancora sulla questione economica, fare olio costa ma spesso sento di olivicoltori che arano anche tre volte l’anno (soprattutto al sud ) non capendo l’importanza di lasciare uno strato d’erba quando invece con questo modo di coltivare in maniera biologica e naturale avrebbero un considerevole risparmio e maggiore produzione. Riflettiamoci sopra.

Buon olio a tutti! 🙂

 

 

 

 

 

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